Accogliere un cucciolo: i consigli per i primi giorni
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Capire il linguaggio del tuo cane significa prestare attenzione ai segnali che ci manda.
Per lui comunicare è molto importante, non solo per la sopravvivenza, ma anche per relazionarsi nel proprio gruppo e creare un canale
preferenziale nei confronti di noi umani.
Infatti, nel tempo, il cane ha
imparato a dialogare attraverso lo sguardo e sta a noi decifrare la mimica
facciale, in modo che la comunicazione sia comprensibile e possa
raggiungere facilmente lo scopo. Comunicare serve a instaurare una
relazione, fortificarla, modificarla, estinguerla.
I cani comunicano attraverso i segnali visivi, olfattivi, feromoni, segnali acustici e segnali misti.
I segnali visivi comprendono postura, prossemica, cinetica, mimica facciale, gestualità delle parti articolate (orecchie, coda, zampe), coreografia e mantello.
La prossemica è il segnale più importante che i proprietari di cani dovrebbero imparare a leggere. Questa indica lo spazio che viene adottato dalle persone quando si relazionano. Per questo lo spazio occupato da un cane fa capire il tipo di rapporto che ha con il suo interlocutore.
Ci sono posizioni che, se osservate quando vengono messe in atto dal proprio cane, possono darci dei suggerimenti su cosa vuole comunicare, come ad esempio:
1) la posizione frontale: confronto
2) la posizione laterale: collaborazione
3) la posizione obliqua: apertura al dialogo
4) posizione indietro: incitazione con delega all'iniziativa
5) posizione che volge la schiena: chiudere l’interazione
6) vicinanza: affiliazione
7) lontananza: non appoggio
Nel libro "La dimensione nascosta", Edward T. Hall osservò che la distanza da mantenere, interloquendo con altre persone e attraverso cui ci si sente a proprio agio, dipende dalla propria cultura. Hall ha osservato che la distanza relazionale tra le persone è correlata con la distanza fisica, e ha quindi definito e misurato quattro "zone" interpersonali:
1) Distanza o zona intima, chi riesce ad “accedere” a questa zona è perché ha un legame molto intimo con il cane (vale sia per i suoi simili che per gli umani);
2) Distanza individuale, è una zona amichevole e chi accede a quest’area ha un rapporto di amicizia. Un cane che entra in questa zona in maniera troppo invadente, al primo approccio può creare una situazione di minaccia. Quando si entra in questa zona è bene evitare di far conoscere i cani al guinzaglio, perché potrebbe essere pericoloso se entrambi non sono propensi a volerlo fare;
3) Distanza sociale, qui il cane inizia il primo approccio con i suoi simili, e si tratta di un momento delicato anche nei confronti degli umani. Qui non bisogna mai porsi frontalmente e mettere le mani davanti al muso del cane, prassi che già di per sé è sbagliata;
4) Distanza pubblica, è la zona che fa sentire a proprio agio i cani poco socievoli, perché sono distanti dagli altri cani e possono osservarli mantenendo sempre la distanza di “sicurezza”.
Queste
poche, ma semplici, spiegazioni servono per farvi capire come il
vostro cane vede le interazioni con persone e altri animali quando
passeggiate.
Se
avete un animale diffidente, timoroso, queste regole
devono esservi molto chiare, perché le quattro zone descritte
servono a farvi capire come poterlo aiutare.
Un
piccolo esempio: un cane poco socievole che in passeggiata abbaia
quando vede altri suoi simili, non dovete strattonarlo, urlargli e sgridarlo. Provate ad allontanarvi, richiamatelo in modo da
distogliere la sua attenzione, prendete spazio tra voi e l’altro
cane: vedrete che pian piano, attuando questi semplici comportamenti,
il vostro amico a quattro zampe inizierà ad affrontare la
passeggiata in modo più sereno e a fidarsi più di voi
perché si sentirà capito. Per i cani gli spazi sono molto
importanti e vanno rispettati.
- Rubrica a cura di Alessia Lauriola -
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