Con l'arrivo della stagione più calda, diversi sono i tipi di punture a cui il nostro cane è sottoposto.
Il primo esempio è quello della processionaria, il bruco dai peli irritanti presente vicino a pini e querce che si incontrano fino ad aprile. Se ancora dovessero essere in giro e venire a contatto con il nostro cane, di sicuro ne vedremmo subito gli effetti: salivazione, possibile vomito dell'animale, lingua ingrossata, sintomi di debolezza e febbre.
In questo caso è importante agire tempestivamente poiché le conseguenze potrebbero davvero rivelarsi fatali, quindi ci si deve recare subito dal veterinario.
Nel frattempo, però, è possibile effettuare un primo soccorso togliendo i peli dalla bocca del cane con acqua e bicabornato, possibilmente usando guanti di lattice.
Passeggiando in parchi e giardini, però, il pericolo più comune è costituito da vespe e calabroni che colpiscono sia i cani che i gatti. In entrambi i casi, scoprire la parte interessata dalla puntura sarà semplice poiché l'animale si gratterà o leccherà lì dove è stato colpito.
Diversi saranno i rimedi da adottare, in base alla zona colpita. Infatti, se la puntura avviene sul labbro o altre zone del corpo è sufficiente tamponare con del ghiaccio, una soluzione di acqua e bicarbonato (o anche aceto), stick all'ammoniaca o latte di magnesia. Quando, invece, la zona interessata è il naso o la bocca è necessario chiamare il veterinario perché il gonfiore e/o l'ingerimento stesso dell'insetto può causare gravi problemi respiratori.
In ogni caso è sempre buona pratica portare con sé un kit di pronto soccorso e anche un rimedio naturale come il gel di aloe, molto efficace in caso di ferite e punture di insetti.
Può accadere che il nostro animale (cane o gatto) venga morso da un serpente, in tal caso se si tratta di una biscia non c'è pericolo, ma se è una vipera o altro serpente velenoso i sintomi sono evidenti: agitazione, pupille dilatate, sudore, vomito, ipotermia e diarrea sono i più frequenti ed è sempre bene recarsi subito dal veterinario.
Importante da sapere sono i comportamenti da NON adottare come: uso di lacci emostatici, incisione della ferita, aspirazione del veleno e somministrazione di antinfiammatori.
Per quanto possibile, invece, ci si deve limitare a tenere fermo l'animale, tamponare la ferita con acqua ossigenata, salata o ghiacciata ed, eventualmente, bendare la zona che si trova sopra il morso per evitare la diffusione del veleno.
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