Borgoterra Dimore Storiche

Borgoterra è un albergo diffuso, un vero e proprio borgo nel cuore della Grecia Salentina, dove il riscoprire i luoghi è un po’ dedicarsi allo spirito, ascoltare i ritmi lenti di una terra, il Salento, che si offre generosa nelle esperienze culturali, nei sapori , nella natura, nei percorsi percorsi attraverso i quali si lascia esplorare. In ogni dimora viene proposto un viaggio nelle antiche tecniche costruttive valorizzate dalla impercettibile presenza di tecnologie e materiali moderni: Godere del tepore di una doccia emozionale in una ” nicchia a botte “, lasciarsi stordire per qualche secondo, distesi su un letto, dalle infinite trame di un tetto in cannucce, o restare ad ammirare, nel silenzio, la sinuosità immobile e il senso del tempo di una volta a stella, godere di un tramonto su vecchi tetti dove le luci rimbalzano, ascoltare le rondini in un terrazzo privato, in una corte o in un giardino sono momenti che appaiono casuali, ma , nella loro semplicità sono la vera essenza dell’attenzione dello staff verso chi sceglie una vacanza non ordinaria. Ogni dimora racconta una storia, ogni stanza ha un suo segreto, ogni angolo un aneddoto.

Martano dista dal capoluogo salentino circa 21 Km. Di origine romana o greca, nel medioevo il paese fu comunque certamente greco, infatti Martano fa parte dell’Unione dei Paesi della Grecìa Salentina.

Tra gli edifici storici di questo centro si ricorda il Castello, realizzato intorno al XV secolo, per volontà di Ferdinando e Alfonso d’Aragona. Dedicata alla Madonna dell’Assunta è la Chiesa Parrocchiale, che risale alla fine del XVI secolo e possiede un pregiato portale. L’interno della chiesa è a tre navate, la piante è a croce latina con coro ottagonale.

La Chiesa della Madonnella è del XVIII secolo e presenta una costruzione elegante con navata unica. La chiesa e convento dei Domenicani, risalente al 1652, mostra invece ottime tele e altari barocchi. Il convento fu soppresso con la breve occupazione francese e fu concesso alla città dal 1813. La facciata del convento, ora “palazzo di città” perché sede municipale, è di impronta neo-classica.