Cautela con le piante di Natale
Non sarebbe certo Natale, e nemmeno Capodanno, senza rallegrare la casa con la presenza delle tradizionali piante portafortuna. Belle, bellissime, ma non sem...
Nella pet therapy, terapia che si avvale della "collaborazione" degli animali, non si ricorre soltanto ai cani, ma anche a gatti, criceti, conigli, asini, capre, mucche, cavalli, uccelli, pesci, delfini. Cani e gatti si utilizzano con maggior frequenza: il cane per il rapporto che ha con l’uomo, il gatto per la semplicità di cura e gestione. Criceti e conigli sono molto utili nelle terapie per bambini con difficoltà di crescita, mentre i cavalli sono efficaci nei casi di autismo, sindrome di Down o con soggetti diversamente abili. I delfini curano depressione e disturbi della comunicazione. Anche negli anziani la pet therapy ha la sua efficacia, soprattutto per la demenza senile. Poche le controindicazioni: se il paziente non è in grado di prendersi cura di un animale o mostra una forte possessività, oppure ha limiti di natura motoria o, ancora, in caso di allergie.
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